Questa storia ci testimonia come sia sbagliato esprimere giudizi prematuri, basandoci solamente sulle apparenze e senza comprendere le ragioni degli altri. Un giorno un medico è arrivato in ospedale, chiamato d’urgenza per operare un bambino vittima di incidente. Prima di entrare in sala operatoria, riceve però le urla del padre del bambino… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Perché è venuto così tardi?””]
“Perché è venuto così tardi, perché tutto questo tempo, non sa che la vita di mio figlio è in pericolo…? Lei non ha il senso della responsabilità!”. Ma il medico gli risponde con estrema calma: “Mi dispiace, non ero in ospedale, ero da tutt’altra parte, ma sono arrivato appena ho potuto. E ora si calmi e mi lasci fare fare il mio lavoro!”. Il genitore però continua a reclamare… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Si metta nei miei panni!”]
“Calmarmi? Come si sentirebbe se suo figlio si trovasse in questo momento nei panni del mio bambino? Lei starebbe tranquillo?”. Ancora una volta, il medico risponde pacato: “Le voglio dire quello che disse Giobbe nella Bibbia: ‘Dalla polvere siamo venuti e in polvere ritorneremo, sia benedetto il nome di Dio’. Noi medici non possiamo fare sempre miracoli, ma stia tranquillo, faremo tutto il possibile per suo figlio”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE
[nextpage title=”Ma ecco l’incredibile verità”]
Al termine dell’intervento, il medico esce soddisfatto dalla sala operatoria: “L’intervento è riuscito benissimo e suo figlio è fuori pericolo! Se vuole sapere altro chieda all’infermiera!”. Proprio l’infermiera spiega al padre del bambino: “Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale e il dottore era proprio al funerale quando l’abbiamo chiamato per l’urgenza. Ora che il suo bambino è fuori pericolo e sta bene, il dottore è corso a vedere la sepoltura di suo figlio”.