Parole decisamente importanti e per molti versi inquietanti, quelle pronunciate dal sismologo Carlo Meletti ai microfoni del Messaggero: “L’Italia si sta separando. Una parte dell’Appennino si muove verso l’Adriatico, mentre l’altra resta indietro”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Non possiamo sapere…”]
Meletti è responsabile del Centro di pericolosità sismica dell’INGV: “L’alta pericolosità sismica della zona appenninica non è certo un mistero, ma non possiamo sapere se si siano riattivate altre faglie”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Ispirarsi a Giappone e California”]
Secondo Meletti, la pericolosità dei movimenti tellurici dovrebbe spingere l’Italia a ispirarsi “ai modelli giapponese e californiano per salvare quante più vite possibile”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE
[nextpage title=”“Sensori e algoritmi”]
Ecco alcune soluzioni che secondo lo scienziato andrebbero adottate: “Ci vogliono numerosissimi sensori distribuiti per tutto il Paese e algoritmi precisi per interpretare questi segnali e inviare messaggi d’allerta”.