Nicole Duggan, una mamma single di 27 anni, deve prendersi cura del suo piccolo, Riley, affetto da autismo. La donna aggiorna regolarmente una pagina Facebook “My Boy Blue”, dove condivide il dolore per il comportamento maleducato di alcune persone che fissano suo figlio al supermercato, o di molte madri che scostano i loro bimbi quando vedono Riley “state creando i bulli del futuro”, denuncia sulla sua pagina. E dopo aver perso anche molti amici, per aver intrapreso la scelta di condividere la sua vita con un figlio autistico, ci tiene a mandargli il suo messaggio: “a tutti gli amici che sono scomparsi, spero che tutto questo non capiti mai alla vostra…
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porta“. Nicole decide inoltre di condividere con chi segue la sua vita una lettera, in cui descrive le difficoltà che deve affrontare un bimbo affetto da questa patologia. Uno scritto divenuto virale nel web, dove viene messa in luce l’ignoranza di molte persone, capaci di arrivare a pensare che l’autismo sia contagioso o che un bambino autistico vada evitato. Ecco quanto rivelato da Nicole: “Quando ho aperto questa pagina mi sono ripromessa che quest’anno avrei fatto capire alle persone l’autismo. Ogni anno le persone fissano goal e fanno sogni per l’anno. Il mio principale desiderio per quest’anno è far capire ai “giudici”. Quando scopri che sarai mamma, sogni di tenere il tuo bambino in braccio per la prima volta, di vestirlo, i suoi primi passi. Sogni la sua prima…
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parola, la prima volta in cui batterà le manine, la prima volta in cui saluta e ovviamente i suoi primi passi. Tutte cose normali. A casa mia tutte queste cose sono lontane dall’essere normale. Sì, ne avevamo qualcuna, ma sono scomparse. Le parole si sono perse, dei passi fondamentali sono scomparsi e molte lacrime sono stata piante lungo la via. Non si tratta di pigrizia da parte di Riley. Non è solo testardo e certamente non fa solo i capricci. Il mio bambino è come il vostro; gli piace ballare, essere abbracciato, piange quando cade e adora Topolino. E’ solamente “connesso diversamente”. Le piccole cose che sono ritenute per scontate sono la più ardue per lui da superare. Luci, suoni e odori o qualcosa che possa provocare un sovraccarico e che sono troppo difficili per un adulto averci a…
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che fare, lasciano solo il mio bambino. Le cose normali come andare a fare shopping, giocare con i bambini al parco o tagliarsi i capelli possono essere insostenibili per lui. A tutte le persone che si allontanano perché rumoreggia, è perché ai suoi occhi sta cantando la più bella canzone del mondo. A tutte le madri che portano via i loro figli da lui, state creando i bulli del futuro. I bambini non notano le differenze, vogliono solo giocare, lasciateli fare. Alla donna che l’ha chiamato sfacciato al supermercato: prova a guardare le cose dalla sua prospettiva. Solo perché non c’è una differenza fisica, non significa che questi bimbi sono semplicemente degli sfacciati. Quest’anno chiedo di pensare prima di giudicare, di vivere un giorno nei piccoli panni di mio figlio e di comprendere quanto in realtà sia un super eroe”.