Uno studio portato avanti nell’Università La Sapienza di Roma ha osservato nel dettaglio i cambiamenti apportati dai terremoti che hanno colpito il Centro Italia negli ultimi mesi e sono arrivati alla conclusione che sono ancora presenti faglie attive all’interno della città di Rieiti, quella nella zona di Porta d’Arci. In un quotidiano locale, il geologo Massimiliano Moretti ha dato la sua opinione su questi dati:
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“Per una corretta prevenzione e per non generare allarmismo credo sia opportuno che le Autorità delegate per Legge intervengano tempestivamente per illustrare la situazione di rischio sismico e geologico-idraulico che interessa il centro abitato della Città di Rieti, sulla base degli studi ufficiali condotti dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, dalla Sapienza – Università di Roma, dall’ I.N.G.V. e dalla Regione Lazio. In assenza di un Piano Comunale di Protezione Civile aggiornato e…
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corretto nel testo e nella cartografia, credo sia necessario che la Popolazione sia informata puntualmente dalle Istituzioni preposte, coadiuvate da Esperti, sulla Microzonazione sismica di primo livello del Comune di Rieti realizzata dalla Sapienza-Università di Roma e dall’Enea ( in allegato lo stralcio della carta – http://www.regione.lazio.it/prl_ambiente/?pg=13&vw=uas ) e sul PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI DISTRETTO IDROGRAFICO DELL’APPENNINO CENTRALE – Mappe del Rischio, redatto….
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dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere in affiancamento con la Regione Lazio (Direttiva CE 60/2007 e D.Lgs. 49/2010), approvato in data 3 marzo 2016, che individua il rischio molto elevato R4 per la gran parte delle aree di alveo e golenali del f. Velino nel tratto urbano della Città di Rieti, in particolare in sponda destra, a monte e a valle del Ponte Romano, in corrispondenza di via San Francesco, Largo Fiordeponti e via della Verdura (Mappa del Rischio Alluvione Tavola 75 R, scala 1:10.000)”.