Le città a rischio sismico: Aquila, Amatrice, Norcia, Visso, sono le stesse che potrebbero veder passare sotto terra il maga gasdotto Snam. Il comitato “No Tubo” torna a lanciare l’allarme sulle possibili conseguenze di altri terremoti: «Sovrapponete le mappe, quelle del massimo rischio sismico dell’Italia centrale e quella del futuro gasdotto Rete Adriatica. Coincidono perfettamente» . la costruzione del mega tubo lungo 687 chilometri, che attraverserà 10 regioni, dalla Puglia fino all’Emilia è stato previsto dal progetto di Rete Adriatica, presentato nel 2004. Le condotte, cinque tronconi del diametro di un metro e …. CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Infrastrutture”]
venti, dovrebbero portare gas a una pressione di 75 atmosfere. Un’infrastruttura, quella progettata da Snam Rete Gas, definita di importanza strategica, per questo inserita nei progetti di interesse comunitario, potendo beneficiare di procedure accelerate di autorizzazione. Proprio per questo, a parte la tratta passante per l’Italia centrale , tutte le altre sono già state approvate. Rimane quindi in attesa di autorizzazione solo il troncone che riguarda il tatto Sulmona – Foligno. Una strategia, quella di chiedere tante procedure Via quanti … CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Rischio sismico”]
sono i tracciati, proprio per evitare una valutazione strategica e di impatto unica, come anche sottolineato dalla risoluzione votata nel 2011, che impegnava il governo a disporre la modifica del tracciato e a «escludere la fascia appenninica al fine di evitare sia gli alti costi ambientali che l’elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico». Il progetto sembra comunque andare avanti, l’azienda assicura che non ci sono rischi, visto che i maggiori eventi sismici registrati in Italia, non hanno inciso sui gasdotti già in… CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”No tubo”]
funzione. Il comitato “no Tubo” dal canto suo afferma che la risoluzione si è rivelata purtroppo profetica, «alla luce di tutto ciò che è successo nell’Appennino centrale dal 24 agosto scorso ad oggi, ma completamente ignorata dai Governi che nel frattempo si sono succeduti Mentre il problema del metanodotto e della centrale Snam a Sulmona viene portato all’attenzione dei cittadini italiani, non possiamo non chiederci: dove sono coloro che ci rappresentano nelle istituzioni nazionali, regionali e locali? Non hanno nulla da dire? Intendono continuare a mantenere la consegna del silenzio?».
